05
Set

Nutrizione. Parla la dottoressa Padula.

Dopo l’Estate i dubbi: sarò ingrassato? Che fare?

Settembre è un mese particolare, il mese in cui Estate e Autunno si incontrano. Il mese in cui nascono dubbi, incertezze e nuovi propositi. Sarò ingrassato durante l’Estate? Come posso rimediare? Fai da te o professionista? Per aiutarvi a capire cosa significa ben-essere e a chi affidarsi per ritrovarlo, ne abbiamo parlato con la dottoressa Maria Carmela Padula, biologa nutrizionista e ricercatrice.

Dottoressa Maria Carmela Padula

Nutrizione e benessere. Nutrizione è benessere. Quale delle due frasi ritieni più giusta e rappresentativa della tua professione.

Preferisco la seconda in quanto eleva la nutrizione al suo significato più importante: identificare la stessa in uno dei contributori più significativi allo stato di benessere dell’organismo, nel contesto più generale di uno stile di vita sano.

Tale aspetto è fondamentale in quanto, in ambito nutrizionale, si risente, a livello sociale, di un errato inquadramento del ruolo del cibo e della dieta. Essi sono associati ancora troppo al dimagrimento, alla restrizione calorica, all’eliminazione di gruppi alimentari e ancora troppo poco alla qualità degli alimenti che quotidianamente portiamo in tavola, i quali apportano molecole, e non solo calorie, al nostro organismo.

Il “cibo giusto”, a chilometro zero, intriso di frugalità, territorialità, biodiversità e ricco di composti aventi proprietà benefiche e protettive, diventa uno dei più significativi fattori ambientali in grado di influenzare lo stato di salute di ciascun individuo.

Spesso, nei centri benessere, si presentano clienti che vogliono dimagrire e subito. L’approccio di Venere è un approccio al ben-essere a 360 gradi e cerchiamo di capire se il cliente ha chiari i concetti di Nutrizione e attività fisica. Per quanto, negli ultimi anni, la sensibilità verso questo trinomio sia aumentata, notiamo ancora delle resistenze. Secondo te qual è il motivo?

Ritengo che la motivazione principale possa essere individuata nella scarsa consapevolezza del ruolo del cibo di cui al punto precedente.

In poche e semplici parole, pur essendo cultori della dieta mediterranea, non “sappiamo mangiare” . I rimedi veloci, piuttosto che i cambiamenti duraturi miranti a sradicare, in ambito nutrizionale, i comportamenti disfunzionali e a rafforzare quelli funzionali, rappresentano scorciatoie allettanti. A questo aggiungerei l’idea, spesso diffusa, secondo la quale mangiare sano equivale a castigare il gusto o ad incidere sulle finanze familiari.

Rivoluzione gentile

La vera “rivoluzione gentile” in ambito nutrizionale ha radici culturali che risiedono, a mio avviso, nell’educazione alimentare e nella divulgazione basata sulle evidenze scientifiche che deve, il più possibile, uscire dagli studi professionali e raggiungere la maggior parte della popolazione.

L’educazione alimentare mira a creare la consapevolezza, presupposto alla base di stili di vita corretti e funzionali alla prevenzione delle principali malattie metaboliche e cronico-degenerative che oggi ci affliggono.

Non solo peso

Altro punto che vorrei portare all’attenzione del lettore è anche che spesso si considera il solo peso come indicatore di uno status corporeo che fa rientrare il soggetto classificazioni di “normopeso” piuttosto che di “obesità”. Concetti che possono rivelarsi sterili e fuorvianti se non si tiene conto della composizione corporea di ciascuno di noi. Massa magra, massa grassa, acqua totale corporea ecc, sono dati più informativi circa l’equilibrio e il benessere corporeo rispetto al solo numero visualizzato sulla bilancia.

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In maniera semplice, perché è importante affidarsi a un nutrizionista esperto e qualificato?

Potrei rispondere semplicemente con “A ciascuno il suo”, rimandando al percorso di formazione che ognuno mette in atto per acquisire conoscenze e competenze professionali specifiche. Quello del nutrizionista è un percorso lungo. Prevede laurea quinquennale, abilitazione professionale, master e per legge, oltre che per dovere, l’obbligo dell’aggiornamento che, come in tutte le discipline sanitarie, si definisce continuo proprio perché vanno maturati crediti formativi annualmente.

Il nutrizionista, a contrario di chi si improvvisa tale, è in grado di raccogliere i dati relativi alla storia clinica del paziente, alle sue abitudini e a tanti altri aspetti. Soprattutto è in grado di conoscere quali sono i meccanismi biologici che si vanno ad influenzare con le indicazioni o con il piano alimentare forniti all’utente.

C’è così tanto di nuovo che emerge quotidianamente dalla ricerca scientifica che un nutrizionista è ben lontano dal professionista che dispensa diete come un jukebox diffonde musica o dal professionista che “fa dimagrire”.

La dieta può fornire un valido supporto nella prevenzione ma anche in caso di condizioni fisiologiche peculiari come gravidanza e allattamento e in caso di tantissime malattie conclamate come diabete, ipertensione e patologie cardiovascolari, tumori, patologie autoimmuni, infertilità per citare le più importanti.

Che pericoli si incorrono ad affidarsi a estetiste/nutrizioniste e personal trainer/nutrizionisti (che tale qualifica non hanno)?

I rischi principali per chi si affida impropriamente a tali figure sono soprattutto la malnutrizione per difetto o per eccesso che possono sfociare nei disturbi del comportamento alimentare o nel danno d’organo importante.

Il fabbisogno energetico, specifico di ciascun soggetto, deve essere ben ripartito tra i nutrienti al fine di assicurare all’organismo tutte le funzioni sostenute dai macronutrienti e micronutrienti. La mancanza o l’eccesso di questi può spingere l’organismo a mettere in atto meccanismi di compenso che possono portare ad aumentare le riserve di tessuto adiposo.

Non a caso altro rischio di una dieta non personalizzata è la perdita della massa magra. In alcuni casi si prova soddisfazione di fronte ad un peso in calo, senza tener conto che lo stesso potrebbe non riguardare la massa grassa.

Approccio olistico

Torno al concetto principale di queste righe sul corretto inquadramento della nutrizione. Se fosse chiara l’importanza di un approccio olistico e della sinergia tra le competenze professionali, nessuno si rivolgerebbe ad estetiste e personal trainer per concetti legati all’alimentazione. Tali figure professionali possono contribuire, insieme al nutrizionista, ad un stile di vita sano funzionale a potenziare lo stato di benessere e salute di un soggetto.